Niagara il mito dietro le Cascate

L’origine del nome Niagara deriva dal termine in lingua irocheseOnguiaahrache significa Acque Tonanti“.

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C’è da dire che l’unica cosa unica in queste cascate (eccetto l’unicità della loro bellezza), è il fiume del quale sono figlie, per il resto, tutto è diviso tra U.S.A. e Canada. Non a caso, esistono sia le American che le Canadian Falls (meglio conosciute come horseshoe fallsentrambe a cavallo delle città gemelle ed omonime di: Niagara Falls dell’Ontario (Canada) e di Niagara Falls dello stato di NY (U.S.A.).

Il primo impatto, è con il rumore che producono: appena arrivi al parcheggio infatti, inizi a sentire questo woooommm di sottofondo, che si fa sempre più insistente ed aumenta d’intensità mano a mano che ti avvicini, fin quando non diventa quasi assordante. Se si arriva dal lato Americano non è praticamente possibile vedere i salti, o comunque apprezzarli in tutta la loro bellezza; per farlo infatti, occorre necessariamente attraversare il confine andando sulla sponda Canadese, da dove si può godere della visuale completa.

 

Appena fatto il cambio di stato, s’incontrano nell’ordine:

  • il salto Americano, con 51 metri di dislivello ed un fronte di larghezza pari a circa 350 metri, con l’acqua che prima di terminare il suo percorso, s’infrange più e più volte sugli scogli che mano a mano affiorano;

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    Parte Americana
  • il salto Canadese, a forma di ferro di cavallo, con 49 metri di dislivello ed una lunghezza pari a circa 790 metri; decisamente più bello, grande, affascinante ed evocativo rispetto al fratellino a stelle e strisce..

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    Parte Canadese

In quel favoloso pomeriggio dell’ormai lontano Agosto 2010, oltre a guardare le cascate da ogni angolazione possibile ed immaginabile, noi abbiamo fatto:

  • La crociera sulla Made of the Mist, il cui nome deriva da una figura mitologica degli antichi abitanti della zona, gli Indiani Ongiara e che in un’oretta di navigazione, offre la possibilità di arrivare vicinissimi a quell’incredibile muro verticale fatto di acqua e gravità. Onestamente, a sei anni di distanza, non ricordo quale fosse la cosa che sovrastava le altre, tra: il rumore, gli schizzi o l’eco delle risate.
  • Una bellissima camminata fino al Rainbow Bridge, ossia il ponte da dove passa il confine tra lo stato Americano e quello Canadese..ed altro che tenere il piede in due scarpe..noi ne abbiamo messo contemporaneamente uno per nazione! Personalmente trovo idealmente bellissimo il fatto che un confine possa trovarsi sopra un ponte, in fondo, il suo scopo è uno solo: Creare collegamenti..quindi UNIRE.
  • Journey behind the falls” e che roba è? Per noi la sensazione del sentirci come nel film “L’ultimo dei Moicani”, per gli altri è un tour a piedi, tra i cunicoli che si diramano sotto le horseshoe falls e che sboccano su una terrazza panoramica (o meglio una piscinetta vista la quantità di acqua che vi si riversa) posta a circa metà cascata. Doccia e divertimento assicurati! Devo ammettere che questa esperienza a tratti, non dico che faccia paura, però un pochino ti fa guardare alle spalle: noi siamo state le ultime ad entrare e di conseguenza anche ad uscire, quindi praticamente oltre all’aria che smuovevamo nessuna altra presenza umana. Nel mio personalissimo “palmares di cose strambe”, posso inserire il fatto di aver fatto chiusura alle Cascate del Niagara ma mai in discoteca. Mentre tutto intorno a noi, solamente cemento, neon un po’attempati decisamente poco luminosi, ombre e cunicoli. Il tutto accompagnato da questo incessante, impetuoso, fragoroso ruggito proveniente dall’acqua che compie il suo salto verso il basso.  Guardarsi le spalle a parte, è stata un’ora strana, fuori dall’ordinario..ma soprattutto divertentissima.

     

    Cosa NON abbiamo fatto?  – Non abbiamo preso quel fighissimo ascensore a vetri che conduce in cima alla Skylon Tower: una torre alta 236 metri (oserei dire, praticamente mimetica..inserita perfettamente nel contesto del territorio, in modo da non dare assolutamente nell’occhio..già) contenente non uno ma ben due ristoranti, che nell’arco di un’ora, ruotando su stessi compiono un giro completo.

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Mimeticissima!

Il sito internet di Expedia, sostiene che da lassù, nelle giornate limpide la vista possa spaziare non solo sulle Cascate ma addirittura fino a: Toronto, al lago Eire, a Buffalo ed a tante altre parti. Possiamo parlare di questa favolosa visuale, solamente sulla base delle foto trovate su internet,

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Vista dalla Skylon Tower (Immagine presa da Expedia.it)

perchè noi in realtà, su quella torre non siamo mai salite. Non che non volessimo farlo, ma il tour al quale eravamo aggregate aveva la cena riservata al ristorante..ed onestamente, il pensiero di andare a rinchiuderci per un paio di ore, in una gabbia di vetro, seppur dalla vista divina, ci fece “parecchia fatica”, volevamo ed in genere vogliamo essere sempre libere di fare quello che ci passa per la testa. Così la nostra serata alternativa fu a base di hot dog con maionese (perchè nessuna delle due mette mai il ketchup), mangiato su una panchina,il tutto ovviamente, sempre con vista Cascate

..ed a seguire, al posto del dolcino: il Journey behind the falls. IMG_5904

Vuoi paragonare due ore di cena con lo stare sotto la cascata?? Nemmeno per idea! 

Cosa non ci è piaciuto? – La Las Vegas che le stanno costruendo attorno. Quando all’inizio dicevo che tutto è doppio..purtroppo è vero. Indipendentemente dalla sponda e dalla nazionalità in cui ci si trovi, si vedono sempre le stesse cose: casinò, negozi, acchiappacitrulli..si perchè una sala giochi a 100 metri di distanza dalle Cascate, può essere chiamata solo in questo modo.

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I souvenir sono identici, differiscono lievemente nel soggetto, ma la sostanza è assolutamente la stessa.. e non è certo quella di cui sono fatti i sogni; ci sono addirittura 2 Hard Rock Cafè, ovviamente a poche centinaia di metri dai due confini e perfettamente raggiungibili a piedi.

Onestamente non so, come fosse questo luogo prima dell’arrivo del turismo di massa e se le due sponde avessero o meno una loro identità a prescindere dal colore della bandiera, però so che ad oggi, questo sdoppiamento ha ucciso tutto ciò che è tradizione, cultura, storia e legame con quello che le Cascate hanno rappresentato nel corso dei secoli. Del fatto che questi fossero luoghi abitati dagli indiani e che le loro leggende vi aleggino tutt’ora, nessuno sembra saperlo, nessuno sembra interessarsene. Se dovessi basarmi sul numero dei neon presenti, sullo “sparaflesciamento” delle luci e sul volume delle canzoncine da hit parade che escono dagli altoparlanti dei vari negozi, il film che in automatico partirebbe nella mia mente sarebbe questo: “C’erano una volta due cittadine gemelle, piccoline e bruttarelle, gelose della vitalità e del numero di peccati che regolarmente si svolgevano in quel di Las Vegas. Gli abitanti, disperati da questa vita di serie B così esterna alla luce dei riflettori, provarono a modificare il loro stato di anonimato, andando ad aprire alcuni casinò, negozi e divertimenti. Ahiloro, il tentativo fu pressoché vano, niente, nessuna innovazione apportata o attività aperta, riusciva minimamente a reggere il confronto con il Caesar Palace o il Bellagio. Così, studia che ti ristudia, ecco l’idea geniale: avrebbero realizzato l’attrazione del secolo..in fondo se Las Vegas poteva vantare una Tour Eiffel, una Piramide Egizia o i canali di Venezia, perchè qui non si sarebbe potuto costruire una Cascata?? Con questo trucco, degno del miglior Houdinì, avrebbero richiamato flotte di turisti da qualsiasi parte dell’america e non solo; così facendo, i peccati si sarebbero moltiplicati, ed assieme a loro anche i guadagni e la fama delle due cittadine gemelle, piccoline e bruttarelle.”

Ovviamente, questo film è degno di un regista che la sera ha magnato un po’ troppo e non ha digerito poi così tanto bene..perchè Niagara in realtà è tanto altro.

Cosa ci è piaciuto delle Cascate? Il fatto di essere un luogo così Mitologico, la loro bellezza smisurata, la potenza delle correnti che chilometro dopo chilometro aumentano d’intensità e che solamente per un attimo, durante il tuffo perdono la loro violenza trasformandosi in un velo così delicato da sembrare impalpabile, che diventa fresca spuma bianca quando atterra, per poi immediatamente riprendere la folle corsa. E’ stupendo immedesimarsi per un attimo nella vita degli Indiani che qui abitavano, chiudere gli occhi, respirare, lasciare andare i pensieri ammirando quello smisurato anfiteatro d’acqua circondato dal verde dei boschi. Ed il momento del tramonto? Quando il cielo diventa rosa, l’atmosfera si ovatta e sembra di essere teletrasportati nel bel mezzo di una fiaba..UN SOGNO.

Mi piace il ruggito che le Cascate emettono, quasi come se nascosti dietro, ci fossero un branco di leoni affamati; il magnetismo che creano quando ti perdi ad osservare i giochi dei mulinelli, il rimbalzo dell’acqua sugli scogli ed i piccoli arcobaleni che di tanto in tanto si formano.

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Niagara è Niagara, appartiene all’Olimpo delle meraviglie moderne, è uno di quei mostri sacri per i quali basta pronunciarne il nome perchè nelle menti si aprano scenari grandiosi che ti portano a dire: almeno una volta nella vita voglio metterci il piedino.

Info Utili:

  • Sulle due sponde, prima del Rainbow Bridge, si trovano le due dogane..è stupendo riportare a casa il doppio timbro.
  • ATTENZIONE: Sia facendo la crociera, che il percorso a piedi sotto le cascate..ATTENZIONE alle macchine fotografiche..vanno riparate dagli schizzi! Ovviamente noi non l’abbiamo fatto e quella della mia amica, decise di suicidarsi a bordo del Made of the Mist. L’acqua entrò attraverso il foro dove si trova la scheda di memoria e mise ko tutti i circuiti interni; grazie all’assistenza, riuscimmo a prolungare la sua agonia solamente di qualche mese, senza però riuscire a salvarla.
  • Le Cascate distano da New York circa 630 Km ed occorrono circa 7 ore di macchina per coprire la distanza. Da Toronto invece, i Km da percorrere si riducono a circa 140 Km e servono poco più di 2 ore per raggiungerle.

Curiosità: Grazie a Wikipedia, che ne riporta una lista, scopro che è esistita una vera passione per il tuffo dalle Cascate, nel corso degli anni infatti, si sono registrati numerosi tentativi; la cosa che mi più diverte è il vedere quanto ingegno o follia, stiano alla base della scelta delle diverse strategie. La mia storia preferita è  senza dubbio quella di tal Annie Taylor Edson,

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che anche se me la sono eletta a paladina, devo riconoscere che forse, proprio tutta tutta rifinita non doveva esserlo. Lei fu non solo la prima donna, ma in generale la prima persona a tentare il salto dalla parte Canadese, protetta dal barile all’interno dei quale si era calata ed…udite udite, non in solitaria ma……in compagnia del suo gatto..lo dicevo io che tutta tutta non c’era. Ah, lei sopravvisse, però non si hanno notizie del povero micio.

 

 

 


13 risposte a "Niagara il mito dietro le Cascate"

  1. Anche noi abbiamo sentito pareri decisamente contrastanti sulle cascate! Non sappiamo se sono una meraviglia o una trappola per turisti! Sicuramente non sono del tutto naturali e la speculazione che ci stanno creando intorno toglie un po di atmosfera mistica e magica! Vederle di notte forse fa più effetto per via delle illuminazioni! Nonostante tutto mi piacerebbe fare un giro sulla maid of the mist che poi mi ricorda troppo una settimana da dio quindi inizierei a ridere come na matta!
    Un bacione cara ! 🙂

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    1. Io penso che siano una forza della natura..peccato davvero per tutti i troiai che le stanno costruendo intorno. Si , effettivamente l’illuminazione notturna è davvero superba..però anche il no filter diurno mica scherza è. .un bacione anche a te 😊

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  2. le cascate del Niagara sono una delle cose che DEVO ASSOLUTAMENTE FARE IL PRIMA POSSIBILE 🙂
    non lo so se ora sia un trappola per turisti, ma io voglio provare quello che dicevi tu: “visitare un luogo così Mitologico, la loro bellezza smisurata, la potenza delle correnti…” Dev’esser fantastico! 🙂

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  3. Bell’articolo. Al di là del lato magari £eccessivamente turistico” (un po’ tipico di tutto ciò che toccano gli americani), mi piacerebbe davvero vedere le Cascate del Niagara, trovo che siano un vero spettacolo della natura!

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  4. Bello questo post, ben scritto e soprattutto come sempre dici le cose come stanno. Anche io sono stata alle Cascate (uno dei viaggi più belli finora, se ci ripenso non mi sembra vero di esserci stata!) senza salire sulla Skylon tower, e non ho apprezzato per niente tutti quei negozi e quella specie di “Las vegas” che hanno costruito intorno, come la chiami tu.
    Devo ammettere che però sono entrata nel Fallsview Casino Resort lì vicino, ma ero con altre persone che hanno insistito per andare lì perché a cena con 20$ mangiavi a buffet un ben di dio indescrivibile. Sono giustificata? 😀

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