Jökulsárlón il lago incantato

C’era una volta un’ Isola incantata, abitata da troll, pecore, alci, volpi artiche, foche, cavalli e sì, di tanto in tanto è possibile incontrare pure qualche essere umano. Questa è una delle terre più giovani di tutto il globo, ed in lei coesistono, abbastanza pacificamente, sia i ghiacciai che i vulcani; proprio per questo è conosciuta ai più, come l’isola del “ghiaccio e del fuoco“.

L’inverno ricopre tutto con uno strato di soffice neve che, sotto il suo candido mantello,  avvolge: cascate, strade, campi di lava, montagne, spiagge, fiordi, villaggi e fattorie; affinchè le persone non si accechino, a causa del riflesso che ne scaturirebbe, il sole si rifiuta di farsi vedere, e se appare lo fa solamente per una manciata di ore. In estate invece succede il contrario, la neve bianca lascia spazio a bellissimi campi verdi smeraldo, e per far sì che si notino tantissimissimo il sole non tramonta praticamente   mai; pensa che a mezzanotte devi ancora indossare gli occhiali da sole.

Nel mezzo a questo scenario formato da: altopiani, ghiacciai, bocche fumanti di vulcani attivi, geyser, spiagge bianche, spiagge nere, scogliere, fari, cascate, deserti e campi lava,  c’è un luogo unico, uno di quelli che stenti a credere che realmente possano esistere: la magica laguna di Jökulsárlón.

Jökulsárlón

Avresti mai pensato di mettere i piedi su una spiaggia nera, bagnata da un lago di origine glaciale, con alla tua destra il Vatnajökull (dalla regia, wikipedia, suggeriscono che sia il più grande ghiacciaio del continente ed il quarto al mondo, dopo la calotta glaciale dell’Antartide, quella della Groenlandia ed il Campo de Hielo Sur in Patagonia) ed alla sinistra il mare?

E se ti dicessi che in questo bacino navigano tanti “piccoli” iceberg come  fossero barche senza timoniere?

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E che zigzagandoli le foche si divertono come pazze, ma sopratutto sono ghiottissime dei i pesciolini che vivono qui? E se ti raccontassi che  ho assaggiato un cubettino di questo ghiaccio millenario?

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E che volevo trasformare questo posto nella più grande mojiteria della storia? Mi crederesti?

Io non dico mai bujie!

Questo specchio incantato, esiste grazie al “sacrificio” del Breiðamerkurjökull (la pronuncia è assolutamente a piacere), che non è altro che l’ultima propaggine del grande, grandissimo Vatnajökull.

Jökulsárlón

Devi sapere che tanti e tanti anni fa, alcuni uomini brutti e cattivi lanciarono un maleficio capace di far aumentare la temperatura terrestre, tra i nefasti effetti di questo sortilegio c’è pure lo scioglimento dell’impronunciabile di cui sopra, che non può far altro che andare ad alimentare il vicino Jökulsárlón.

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Il risultato di questo fenomeno di scioglimento è qualcosa di incredibilmente scenografico e spettacolare, anche se ottenuto ad un triste costo: basti pensare che un tempo il Breiðamerkurjökull arrivava proprio a ridosso del mare, mentre adesso ne dista oltre 3 Km.

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Arrivati qui puoi scegliere se ammirare lo scenario da fuori o “tuffarti” nell’avventura, no tranquillo, non sto suggerendo azioni kamikaze in acque gelide, ma di prenotare un’escursione a bordo dello zodiac,

Jökulsárlón_Zodiac

un mezzo anfibio sopra il quale una guida (in lingua inglese) ti accompagnerà nella scoperta di angoli della laguna invisibili dalla riva, regalandoti, nel mentre, informazioni e curiosità sulla formazione degli iceberg ed il loro colore, sul fenomeno dello scioglimento e l’impossibilità di porvi rimedio, sugli animali che vi abitano e su quelli che attraverso il mare arrivano per cibarsene.

Inutile dire che ho perso il conto delle volte in cui abbiamo rischiato di farlo veramente questo tuffo nell’avventura, da tanto zompettavamo sulla barca; soprattutto quando a rompere il suono delle risate e dei click delle macchine fotografiche ci pensavano i ghiaccioloni, che prendendosi a capocciate l’uno con l’altro mettevano in atto un revival, rivisto e corretto, de il film “scontro tra titani”.

E sai perchè quel forte, secco e deciso CRACK era tanto irresistibile? Sai che cosa accadeva dopo? Uno dei due, oppure entrambi, si ribaltavano! Un Iceberg che ti si rovescia davanti agli occhi, ma ci pensi?

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Mi sembrava di essere al mare quando schiacci il pallone sotto l’acqua, poi lasci la presa e quello schizza fuori tipo siluro, ecco la sensazione era quella. Nell’attimo in cui queste colonne di ghiaccio si trovano sospese in verticale, tra le vecchia e la nuova posizione, a mezz’aria tra il cielo ed il mare, ecco, in quell’attimo esatto ti appaiono come oggetti senza peso, quasi eterei, gioielli delicati oltre ogni limite…e questo film a rallentatore, dura giusto qualche secondo, prima che capovolgendosi si immergano nuovamente. Ed in questi attimi, durante questa gelida danza, ti offrono la possibilità di vedere qual è il colore del ghiaccio, quello puro, senza inquinamento di nessuna forma, nemmeno luminosa.

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Ma non è certo finita qui, perchè se al termine del tour  fai una passeggiata fino al mare, ti ritroverai su un bagnasciuga pieno zeppo di iceberg arenati.

Grandi, piccoli, concavi , confessi, a punta, rotondi…cercare di arrampicarsi è divertentissimo, più cerchi un appiglio che ti darà l’impressione di aver trovato una qualche forma di equilibrio e più farai dei super scivoloni, che ti lasceranno appeso in modi tanto buffi quanto assurdi.

Direttamente dal parcheggio si snoda un sentiero escursionistico che ti condurrà alle lagune Breiðárlón e Fjallsárlón, rispettivamente 10 e 15 Km di distanza. Le loro dimensioni sono decisamente ridotte rispetto al mitico Jöku, ma soprattutto non c’è la ressa sfrenata e ad orologeria tipica dei tour organizzati.

La semi-solitudine ti regalerà attimi incredibili in cui passerai dall’eccitazione per la location, a pensieri profondi che sfociano in risate fragorose che subito interromperai per non distruggere la quiete del luogo.

Pensi che i luoghi strepitosi siano finiti? Nient’affatto! A solamente 55 Km di distanza dal Jökulsárlón si trova un posto…come definirlo, spaziale? Unico? Meraviglioso…: il Svinafellsjokull.

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Non ha molto a che vedere con le lagune viste fino a quel momento, o meglio, qui si ha un’idea di come dovevano apparire prima che lo scioglimento dei ghiacciai le facesse nascere.

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E come succede per la maggior parte delle cose belle, in questo posto ci siamo imbattute per caso. Eravamo in macchina dirette verso Kirkjubæjarklaustur, dove avremmo poi passato la notte (se vuoi, qui puoi trovare l’itinerario del nostro viaggio), e ad accompagnarci lungo il tragitto tante lingue di ghiaccio far capolino da dietro gli speroni di roccia.

Ricordandoci che il tempo non stava giocando a nostro favore e che di cose da vedere ne avevamo ancora molte, avevamo deciso di tirare a diritto senza fare ulteriori deviazioni…ma non ce l’abbiamo fatta. Il fascino di quelle sirene ghiacciate era troppo ammaliante e così freccia a destra e via per un paio di chilometri di strada sterrata tutta buche, fino ad arrivare al parcheggio. Da qui un sentiero di un centinaio di metri circa, ti porta direttamente al ghiacciaio.

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Dal punto di partenza, si diramano altri percorsi lungo il crinale del monte, percorribili a piedi e con moolta, moltissima cautela.

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Noi, per un breve, brevissimo tragitto, ne abbiamo seguito uno in modo da arrivare in una posizione un po’ più alta ed avere così una visuale più libera ed ampia rispetto al punto base. E che visuale!

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Ecco, se le tre lagune viste fin’ora erano spettacolari, questo luogo è quasi indescrivibile. Ti ritrovi tu per tu con il ghiaccio che ti sta proprio di fronte agli occhi. Castelli di ghiaccio. Cunicoli di ghiaccio. Canyon di ghiaccio. Ghiaccio a perdita d’occhio. Ghiaccio alto come condomini. Ghiaccio di ghiaccio.

Jökulsárlón

Non pensare di farla franca perchè arrivati a questo punto anche te sei di ghiaccio: quella vallata azzurro/nera è qualcosa che va ogni oltre immaginazione: è ipnotica, gigante e t’impatta come un pugno allo stomaco che quasi ti toglie il fiato.

Jökulsárlón

Non si tratta dello specchio d’acqua che, in fin dei conti, ti appare come una specie di parco giochi. No! Di fronte a te hai la natura, quella Islandese, inarrestabile e dominatrice, che se non rispetti ti spazza via come fossi una foglia al vento; come purtroppo è successo ai 2 ragazzi tedeschi, i cui nomi sono incisi e ricordati sopra ad una targa “in loving memory” posta all’inizio del sentiero. Questa è l’Islanda, la selvaggia terra del ghiaccio e del fuoco.

Info più o meno utili:

Come arrivare a Jökulsárlón: 

La laguna si trova lungo la Route 1, la strada principale che si snoda per tutta l’isola, ad 80 Km di distanza da Höfn í Hornafirði e 125 Km da Kirkjubæjarklaustur. Mentre la famosissima spiaggia nera di Vík í Mýrdal dista 192 Km.

Che cosa fare a Jökulsárlón:

E’ possibile fare diverse escursioni sia come tipologia che come tempistiche, noi siamo salite a bordo dello Zodiac. Per maggiori info su prenotazioni/costi/offerte, questo è il sito dell’agenzia che si occupa del servizio.

Come arrivare alle lagune di Breiðárlón e Fjallsárlón ed al ghiacciaio Svinafellsjokull:

 

 

 


13 risposte a "Jökulsárlón il lago incantato"

    1. Panorami veramente unici… Ti dico la verità, l’Islanda per me è stato un “ripiego” , ormai avevo progettato la Route66 fin nei minimi dettagli. Poi considera che a me piace il deserto, la Sicilia, l’Andalusia, il Portogallo…impazzisco per i colori e per il caldo… quello normale non questo folle di questi giorni. Quindi immagina quanti dubbi il mio subconscio potesse avere…non credevo che quest’isola fosse così potente, che oggi ne avrei avuto nostalgia ma soprattutto non avevo idea che mi prendesse così tanto. A me l’Islanda ha decisamente stregato

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  1. Madò che splendore e quando mi capita un viaggione del genere?! *_*
    (tradotto=Maledizione è terribile sognare di vedere questi posti e non poterseli permettere!) 😛
    La vista degli iceberg arenati è decisamente insolita e allo stesso tempo fantastica mentre invece l’esperienza di vederli sciogliere e creparsi sotto di voi non lascia intendere cose positive 😦
    Bellissimi scatti Marghe quei colori mi fanno impazzire *_* e con questo caldo infernale le tue foto sono proprio un toccasana 😉

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    1. Con questo caldo non faccio altro che pensare all’Islanda, vorrei il teletrasporto per essere nuovamente lì. Ti giuro è un posto incredibile, sti blocconi di ghiaccio ti passano di fronte con la stessa leggerezza con cui una paperella navigherebbe nella vasca da bagno. Ed i colori, hai pienamente ragione, fanno impazzire…

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  2. Già desidero vedere l’Islanda da tempo, con questo caldo poi mi hai fatto venire una voglia pazzesca di rifugiarmi tra quei ghiacci! Ti invio tantissimo per questo viaggio, non vedo l’ora di riuscire a organizzarlo anche io.
    “Ghiaccio di ghiaccio” :’)

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  3. A parte che con questo caldo ti sto invidiando tantissimo per essere stata in mezzo a tutto quel ghiaccio!
    Scherzi a parte, non sono mai stata in Islanda ma è una meta che sogno da tempo e che hai descritto come in una fiaba. Sarà per i troll, sarà per i movimenti degli iceberg o per i paesaggi così belli da sembrare irreali, ma sta di fatto che da un momento all’altro mi aspettavo di leggere di un castello incantato abitato dalla regina dei ghiacci ❤️

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    1. Ehehehe effettivamente hai ragione, il castello di ghiaccio avrei potuto metterlo, anzi non capisco perchè non l’abbia fatto, ci sarebbe stato benissimo. In questo momento anche io sto invidiando la me dell’anno scorso, sono in ufficio con l’aria condizionata rotta..e vabbè capita. Comunque l’Islanda ha una potenza unica, ti ruba il cuore con una velocità impressionante.

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