Cosa vedere in Camargue: tre città da favola, più una

Come ho già detto, spesso si tende a sottovalutare quali città magnifiche risiedano all’interno di questo mondo parallelo chiamato Camargue; per questioni di tempo purtroppo ne abbiamo visitate solamente 3 (più una). Ci è rimasto l’amaro in bocca per non essere riuscite ad arrivare fino a Carcassone, ma come diciamo sempre, questa è la scusa per tornarci nuovamente.

Cosa vedere in Camargue:

Cassis:

In realtà siamo ancora in Costa Azzurra, e la differenza si nota tutta. Personalmente, non credevo che potessero esistere paesini tanto…perfetti: il promontorio che domina la scena;

le casette colorate che, con le prue delle barche, si specchiano sul piccolo porticciolo;

le viuzze strette con i tavolini colorati all’esterno dei ristoranti; le persone sedute al bar con i loro bicchieri di vino bianco in mano; la statua dedicata ai marinai che idealmente apre la passeggiata fino al faro.

Ed il faro, dove i pescatori pescano, i turisti fotografano ed i giovani cercano un po’ riparo da occhi indiscreti; noi, con un sacchettino di caramelle gommose in mano, abbiamo ammirato uno dei tramonti più lunghi della storia.

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Arles:

Arles è deliziosa. Capisco bene perchè Van Gogh abbia deciso di trascorrere qui i suoi ultimi anni di vita. E’ un misto di leziosità provenzale ed imperialità romana.

Le vie del centro sono tutte da scoprire, sembrano una ragnatela tessuta dal ragno urbanista più giocherellone che sia esistito. Sai che strada prendi ma non sai in quale ti troverai, perché ogni via inizia in un modo, si sviluppa in un altro e termina in un altro ancora. Ma soprattutto ognuna, anche solo per un piccolo dettaglio, è diversa sia da quella precedente che da quella successiva: le strade curve si alternano a quelle diritte;

le imposte variano dal rosso al violetto, passando per gli altri 5 colori dell’arcobaleno e l’edera passa dall’incorniciare solo alcuni dettagli al ricoprire interamente la facciata.

In alcune vie, improvvisamente spuntano piazzette segrete, in altre eccoti una scalinata, mentre l’asfalto può lasciare spazio ai ciottoli e viceversa.

Insomma, Arles, passo dopo passo, è una sorpresa continua, ma con un’unica certezza: tutto ruota attorno all’Arena.

Che cosa vedere ad Arles? 

Sembrerebbe una domanda banale perché alla fine non è una città grandissima, quindi a parte il grazioso borghetto che cosa ci sarà mai da vedere?

Ed invece un unico giorno non basta per godere appieno di tutte le attrazione che propone, basti pensare che nel 1981 tutti i monumenti romani e romanici della città, sono stati iscritti nell’elenco dei Patrimonio mondiali dell’umanità dell’UNECO… ecco, per dare un’idea di quanti e quali siano, basti pensare che Arles è seconda solo a Roma per numero di monumenti romani e romanici.

Noi di questa lista, purtroppo siamo riuscite a vedere soltanto:

  • L’arena: La prima parola che mi viene in mente per descriverla è imponente! Il modo in cui è inserita nella città e quello in cui spicca rispetto alle case che la circondano, fanno sì che sì che domini tutto il centro storico.

    E’ molto ben conservata, ristrutturata e completamente accessibile;

    salendo fino all’ultimo ordine si vede benissimo come la tessitura delle vie della città si ramifichino, apparentemente a casaccio, per poi ritornare ad unirsi ai piedi di questo colosso.  Cosa-vedere-in-Camargue-tre-città-da-favolaAttualmente è in grado di ospitare circa 12 mila spettatori contro i 21 mila dell’epoca romana ed ospita spettacoli e la famosissima corrida Camarguese.   Cosa-vedere-in-Camargue-tre-città-da-favola

  • Il teatro: Più antico di quasi un secolo rispetto all’arena, i suoi materiali da costruzione sono stati presi più e più volte presi d’assalto e depredati, tanto che alla fine i cittadini si scordarono perfino dello scopo per cui venne costruito. Per fortuna i lavori di restauro hanno riportato alla luce, e dato nuova vita, a parti fondamentali della struttura come il muro di scena ed i vari retroscena.

    In altre zone più defilate, invece, si notano resti di capitelli e pietre sparsi senza un ordine ben preciso. Cosa vedere in Camargue tre città da favola-più una (114)   Il biglietto cumulativo per l’arena ed il teatro costa 9€.

  • La cattedrale di San Trofimo. Si affaccia su piazza della Repubblica, quasi di fronte all’obelisco scolpito dai romani su pietra di origine turca. Cosa-vedere-in-Camargue-tre-città-da-favola La cosa che più mi ha colpito è stato senz’altro il portale, così d’impatto e riccamente decorato con dettagli anche molto curiosi: primo tra tutti l’antenato dello Stregatto.

    Alla destra del magnifico portone di accesso, attraverso un piccolo varco, che passa decisamente inosservato, si accede al chiostro decisamente sobrio, semplice e senza decorazioni eccessive, tranne quelle sulle colonne.

    Anche in questo caso, è possibile farsi una giratina sopra la copertura del porticato. Il costo del biglietto è di 4,50€.

Il tempo purtroppo non giocava a nostro favore, quindi non abbiamo potuto approfondire meglio le restanti meraviglie del luogo, l’unica cosa extra che siamo riuscite ad inserire è stata la visita al bar reso immortale dall’opera del genio olandese: il caffè Van Gogh. cosa-vedere-in-camargue-tre-cittc3a0-da-favola-pic3b9-una-120.jpg

Aigues-Mortes:

Arles è oggettivamente magnifica, ma Aigues-Mortes non è certo da meno. La sua cerchia muraria è qualcosa che, rapendoti al primo sguardo, ti toglie letteralmente il fiato.

Al suo interno una scacchiera di vie fatte di bellezza, fiori, balconcini, rampicanti, finestrelle, portoncini e colori. In questo posto non si cammina ma si vaga a testa alta, tentando di scorgere le mura, mentre si rimane irrimediabilmente colpiti dai colori delle imposte, mentre la vista spazia, dal viola di quella casa a metà via all’azzurro di quella laggiù, in fondo in fondo. Si vaga cercando qualcosa di caratterizzante ed immancabilmente lo si trova non appena girato l’angolo.

Se quello che andate cercando è un sogno, aspettate il tramonto perchè, questo è decisamente il posto giusto per voi. Le mura si accendono, abbandonano quella loro aria solida e imponente e diventano calde, quasi vive, parte integrante del territorio.

Giocano a specchiarsi negli stagni, indossano il cappello rosa delle nubi che gli passano sopra e fanno capolino tra i giunchi degli stagni, che si trovano oltre il parcheggio  Cosa vedere in Camargue tre città da favola-più una (169) (la romanticheria muore tutta d’un colpo quando dalla puzza vi accorgerete che le passerelle vengono utilizzate come bagni pubblici).

Ma per nostra fortuna, questo non è il solo punto di osservazione delle mura cittadine. Se qualcuno ponesse la fatidica domanda: specchio specchio delle mie brame, qual è la miglior visuale sul reame? Io voterei per la vista che si gode dalle saline, che si trovano veramente a pochi chilometri dal parcheggio. Cosa-vedere-in-Camargue-tre-città-da-favola

Non è possibile fare l’escursione in solitaria, però esistono 3 tipologie di tour: a piedi, in bicicletta o con il trenino. Personalmente credo che quella in bicicletta sia la migliore, ma noi siamo arrivate tardi quindi abbiamo “ripiegato” sul trenino. Il biglietto d’ingresso alle saline, comprendente il giro, la visita al museo ed allo shop, costa 10€; qui qui troverete maggiori info su costi ed orari

Se anche voi farete questa scelta, vi consiglio di arrivare con un po’ di anticipo e di lottare fino alla sfinimento per accaparrarvi i posti sul lato sinistro del vagoncino: la vista  sulle vasche rosse, con le mura sullo sfondo, è nettamente migliore. Noi essendo a destra, siamo dovute diventare contorsioniste per riuscire a fare almeno una foto che non comprendesse anche parti anatomiche della famiglia americana che ci stava di fronte.

Non ho le parole per descrivere la meraviglia di questa escursione: il cielo azzurro, le vasche rosse, il castello ocra sullo sfondo, il sale bianco ed i fenicotteri, intenti a mangiare i loro molluschi preferiti. Avrebbe potuto essere tranquillamente il set di un film.

Questa invece è la vista di parte delle saline, viste dall’esterno…

Saintes Maries de la Mer:

L’Andalusia trasportata in Camargue, ecco come mi si è presentata questa cittadina. Come un pueblo blanco con gli azulejos sulle facciate, cornicioni dipinti di giallo o di azzurro, piazzette con le croci al centro e la Chiesa attorno alla quale sembra ruotare l’intera città. Vie strette e tortuose, sole che filtra tra i tetti, gatti che passeggiano e l’arena de toros che si affaccia sul mare.

Come ogni città di mare che si rispetti, anche questa ha un legame indissolubile con il suo; la passeggiata con il suo bel filare di lampioni, fa da spartiacque tra il cemento e la spiaggia, e dall’alba al tramonto, da quante persone vi passeggiano sembra quasi un’autostrada piuttosto che un lungomare;

e poi, al tramonto, con il profilo della chiesa sullo sfondo….un tuffo al cuore. Zingarata in Camargue (23)Ma non scordiamoci di arrivare fino al molo, al piccolo faro, dove i pescatori fanno a gara a chi raccoglie più pesci e le barche vanno e vengono, facendo capolino negli autoscatti.

Ma il punto più bello della città, quello con la visuale migliore e spettacolare, addirittura unica se la mettiamo in relazione al posto in cui ci troviamo, è quella dalla sommità del tetto del Santuario. In tutta onestà, non credo di aver mai visto un tetto più bello. Stare sedute al sole, guardando il mare, e quella coperta di tetti di rossi, mi hanno fatto passare una mezz’ora decisamente rigenerante; peccato solo per quel tizio vestito da matrix, che si ostinava ad entrarmi nelle foto e per gli scivoloni che abbiamo rischiato di fare, sia per salire che per scendere.

Ma per comprendere qualcosa in più di questo popolo così orgoglioso e fiero delle proprie tradizioni, varcate l’ingresso del Santuario dedicato alle due sante. Non appena lo avrete fatto vi farete un’idea della fede che guida il cuore di queste persone, ma per capilo in pieno dovrete scendere le scale della cripta, lì vi troverete di fronte a qualcosa di sconvolgente. Ecco, se non avete presente il significato della parola Santuario, sappiate che state per scoprirlo. Le due statue di cera sono completamente ricoperte di monili e paramenti vari, le pareti tappezzate di richieste e di ringraziamenti per le grazie da ricevere o ricevute e le candele, illuminano a giorno il piccolo ambiente. Le persone scese quaggiù per pregare le Sante, si dispongono a catenaccio come da perfetto manuale; se prima di voi sono arrivati un gruppo di super devoti, inutile tentare l’avvicinamento alle statue perché nella migliore delle ipotesi non vi faranno passare, nella peggiore invece, il placcaggio da parte della nonnina novantenne è praticamente assicurato.

 


13 risposte a "Cosa vedere in Camargue: tre città da favola, più una"

  1. Mi sono innamorata di Arles per “colpa” tua: e ora come la mettiamo visto che domani devo andare a lavorare e non posso partire subito?😉
    La scena delle vecchiette che non ti lasciano avvicinare alle statue mi ha ricordato una scena più o meno simile di quando i miei hanno provato ad avvicinarsi alla madonna di Lourdes e sono stati quasi malmenati con stampelle e bottiglie d’acqua piene di acqua santa 😱

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    1. Ahahahah eee la mettiamo male, però ben ti sta…con quanto mi fai agognare sempre te 🙂
      Ahahahah sisi, posto che vai, vecchiette killer che trovi; riescono a fare assalti che nemmeno i ninja dopo anni ed anni di addestramento possono tanto. ahahaha

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  2. Il rosa di questi tramonti che va a tingere la pietra chiara delle mura di Aigues-Mortes, le saline e gli specchi d’acqua, è qualcosa di vibrante, che tocca l’anima. Credo mi perderei con enorme piacere tra le viuzze di Arles e, se avessi poco tempo, come voi darei precedenza al caffè dove si intratteneva Van Gogh 💟 Bellissimo viaggio Marghe, l’hai proprio raccontato bene!

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    1. Si, Aigues è stata una scoperta, non avrei mai immaginato che una cittadina così piccola alle porte di una salina potesse avere una simile potenza emotiva. Io ne sono rimasta veramente più che innamorata. Grazie mille, sei troppo gentile 🙂

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  3. Bellissima la cattedrale e hai ragione quello sembra proprio lo stregatto! 😀
    E quindi è questo l’effetto che fa un tramonto in Camargue? Ci fa vibrare l’anima, ci fa diventare poeti e ci fa scrivere post come questi?
    Ci voglio andare anch’io! (detto con la stessa brama dei signori seduti al tavolo del ristorante della famosa scena Harry ti presento Sally).
    Ma il tizio vestito da Matrix non sono riuscita a vederlo nelle foto 😛
    Appppproposito di foto…ho seguito il tuo consiglio e ho ordinato il fotolibro della SaalDigital! 😉
    A presto Marghe un bacio!

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    1. Eeeee poeti…..oggi mi vizi troppo!! Però grazie 🙂 Comunque quei tramonti regalano veramente effetti stupefacenti, pensa che ogni tanto ci guardavamo dicendo: “Con tutto il rispetto ma….un bel fidanzato al posto tuo no è?”.
      Ti è piaciuto il fotolibro? Io ho ordinato anche il quadro ed è bello anche quello, adesso lo sto facendo incorniciare..

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  4. Articolo scritto benissimo e che mi è stato molto utile prima di partire per la Provenza e Camargue! E devo ringraziarti, perchè se non avessi letto il tuo blog mi sarei persa lo spettacolo meraviglioso delle saline di Aigues-Mortes! Grazie Marghe! 🙂

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