Quindici giorni a Cuba: Itinerario di viaggio

A marzo avevamo già in mano i biglietti aerei.

Fino ad un minuto prima di spedire la valigia in stiva, ero stra-convinta che alla fine non sarei riuscita a partire.

Ora che sono passati oltre 10 giorni da quando siamo tornate, ho decisamente più dubbi che certezze sulle cose che abbiamo visto e vissuto.

Il famoso senno del poi, ci suggerisce che se ci fossimo addentrate di più avremmo avuto più contatti; se non avessimo avuto paura di chiedere, probabilmente oggi avremmo più risposte; se ci fossimo sciolte prima, forse avremmo fatto tante cose in più… insomma SE!

Di fatto, non ho ancora metabolizzato quello che mi è passato di fronte in questi 15 giorni; non credo di essere pronta a mettere nero su bianco, tutto quello che mi sta passando per la mente così, per il momento, partirò dalle cose certe: l’ Itinerario di viaggio.

Ora, raccontato in questo modo, capisco che possa sembrare che malauguratamente io mi sia trovata nel bel mezzo di qualche guerra civile o in scenari post apocalittici, dove le violenze erano all’ordine del giorno; per fortuna non è stato assolutamente così, anzi, ero “semplicemente” a

Cuba.

Ma di tutte le mie turbe mentali ne parlerò più avanti, per adesso mi limito a riportare le tappe del nostro tour.

Quindi giorni a Cuba: Itinerario di Viaggio

  • giorno 1

Milano -> La Avana

Volo diretto operato da Blue Panorama, avremmo dovuto atterrare alle ore 17, ma a causa di ritardi precedentemente accumulati, siamo arrivate alle 22 circa.

  • giorni 2-3

La Avana

  • giorno 4

La Avana -> Las Terrazas  

(1 h – 75 km, seguendo la A4)

Las Terrazas -> Salto de Soroa 

(10 min – 5 km)

(da portare costume ed asciugamano e mettersi a sguazzare tra le pozze sotto la cascata)

Salto de Soroa -> Viñales 

(1:40 h – 120 km, seguendo la A4)

Viñales siamo andate a vedere una coltivazione di tabacco di cui purtroppo non posso dare le coordinate, per sconsigliarla, perché l’autista ci ha portate direttamente da qualcuno di sua conoscenza. Sfortunatamente il guappo che ci ha, o meglio, avrebbe dovuto spiegarci come funziona la piantagione, come viene fatto il raccolto, dove vengono messe a stagionare le foglie ecc ecc…. ecco si è scordato di raccontarcelo. I suoi sigari comunque sono molto buoni anche se, da non fumatrice, il mio parere è praticamente inutile.

  • giorno 5

Viñales

Alla mattina siamo partite, a cavallo, alla scoperta della Valle di Viñales (5 CUC all’ora a persona, ma si trovano anche tariffe più economiche); mentre al pomeriggio ci siamo dirette prima alla Cueva del Indio, una caverna di 5,5 km al cui interno scorre un fiume (bella ma tornassi indietro impiegherei il mio tempo in un altro modo) e poi nella Sierra de los Organos per vedere il Mural de la Prehistoria.

  • giorno 6

Viñales -> Playa Giron  

(4:45 h – 390 km, seguendo la A4 e poi la A1)

  • giorno 7

Playa Giron -> Cinfuegos 

(1:15 h – 80 km)

  • giorno 8

Cinfuegos -> Trinidad 

(1:20 h – 80)

  • giorni 9 e 10

Trinidad

Secondo me, da non perdere assolutamente è l’escursione a Cayo Iguanas. Avete mai condiviso un angolo di paradiso con un centinaio di iguane?

  • giorno 11

Trinidad -> Santa Clara 

(2:10 h – 120 km)

La sosta è stata fatta esclusivamente per visitare il Mausoleo del Che ed il Monumento al Treno Blindato.

Santa Clara -> Cayo Santa Maria 

(2:10 h – 130 km, attraversando giusto quei 60 Km del  Pedraplén a Cayo Santa María )

Tenete a portata di mano il passaporto perché vi verrà chiesto dalla polizia di frontiera che sta a presidiare il Pedraplén a Cayo Santa Maríaunico punto di accesso a questo paradiso fatto di mare cristallino, sabbia bianca, resort e camerieri impinguinati. Perché il passaporto? Per dimostrare che non siete Cubani, a loro non è consentito l’accesso. Son soddisfazioni è?!

  • giorni 12-13

Cayo Santa Maria 

  • giorno 14

Cayo Santa Maria -> Varadero 

(4:40 h – 370 km)

  • giorno 15

Varadero

  • giorno 16

Varadero -> Aeroporto Avana 

(2:20 h – 160 km)

Volo di rientro su Milano effettuato da Neos con scaldo ad Holguín

Info & Curiosità

I viaggi in macchina sono stati decisamente una rivelazione; tanto per cominciare non credevo che con due mani e due abbaglianti si potessero comunicare così tante cose, ad esempio:

  • Avvertire che si è appena incrociata la polizia, e su che mezzo si trova;
  • Chiedere scusa agli autostoppisti per non poterli caricare, causa taxi pieno di turisti;
  • Fare complimenti alle signore/signorine per quanto siano belle, con tanto di colpo di clacson per rinforzare il concetto;
  • A quelle brutte invece, si suona solamente;
  • Salutare gli altri tassisti è un obbligo;
  • Obblighissimo indicare alla polizia che si è intenti a trasportare delle banconote su gambe.

E queste sono solo una piccolissima parte.

Per quella che è stata la mia esperienza, i tassisti si dividono in 3 categorie:

  • Quelli che guidano come pazzi e pensano di poter passare tra un autobus ed un carretto come se nulla fosse;
  • Quelli che si fanno il segno della croce ad ogni chiesa che incontrano;
  • Quelli con il chiodo fisso.

Nel caso arriviate di notte e quindi non abbiate una chiara visione della strada sappiate che: i  tassisti non sono ubriachi, semplicemente guidano a zig-zag per evitare le numerosissime buche di cui voi non avrete percezione, perché di notte l’autostrada non è illuminata.

A proposito di autostrada, sapete che dovrete condividerla con: bus pubblici (le fermate sono sotto i cavalcavia); persone a cavallo; sul calesse; sui muli; a piedi ed in bicicletta? A tutte queste categorie è consentita fare inversione ad “U” in qualsiasi luogo e momento; se proprio siete fortunati è possibile imbattersi pure in un attraversamento mucche, senza che nessuno tenti di riportarle sulla retta via ai margini della strada.

Tra questi veicoli alternativi e le buche (a volte voragini), più che viaggi sono delle vere e proprie gincane, per questo la velocità media è piuttosto bassa ed i tempi di percorrenza piuttosto lunghi; nessun autista metterà mai a repentaglio la sua auto per tentare di arrivare a destinazione 5 minuti prima, tanto vale prendersela comoda e godersi il panorama che credetemi è SUPERLATIVO:

  • Il cielo è talmente basso che sono le montagne a tagliare le nuvole;
  • Il colore rosso della terra (soprattutto nella zona di Viñales) va a creare un mix iper scenografico con il verde evidenziatore delle piantagioni;
  • Fidel, il “Che” ed i richiami alla rivoluzione dipinti ad ogni angolo;
  • La gente che si muove, si sposta, parla, urla, ride, aspetta, guarda il cellulare, tenta di tagliare l’erba, bivacca, cerca di vendere qualcosa, cerca un passaggio, si alza la maglia sopra la buzza per cercare un po’ di frescura….

Per tentare di capire Cuba bisogna stare il più possibile a contatto delle persone e per farlo, vanno necessariamente vissute le sue strade.

 


19 risposte a "Quindici giorni a Cuba: Itinerario di viaggio"

  1. Sigari, cavalli, scenari NON-post apocalittici, iguane! Marghe ora ti tolgo il saluto e pure il follow! Ma perché non ero con voi? 😛 Scherzo, che bella esperienza dev’essere stata se già il prologo è questo! Ti consiglio vivamente di scrivere un tutorial, un manuale per comunicare con mani+abbaglianti che potrebbe essere utile anche qui in Italia! E già che ci sei potresti scrivere un intero codice della strada per chi si accinge ad andare a Cuba hahahahah! Allora attendiamo i prossimi racconti! 😉

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    1. Ahahahahahaha già mi vedo a fare il tutorial su youtube ahahahahah sarebbe un’idea geniale!! Noooo il follow nooooo, per il saluto non c’è problema ahahahahahha scherzooooo. Eh per raccontare Cuba devo ancora capire, ho comprato tipo 10 libri di dissidenti e non, metabolizzare e cercare le parole. Di Cuba si rammentano il mare, i sigari, i cubani/cubane, il rum…. ma non è niente di tutto questo. O meglio lo è, ma è solo la punta dell’iceberg

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      1. Ad esempio alle loro “condizioni” di vita, a Cuba nessuno muore di fame, però di fatto non hanno altro; sono abbastanza “fuori dal mondo” e soltanto chi riesce ad avere contatti e scambi con i turisti ha un’idea un po’ più chiara di cosa c’è oltre i confini dell’Isola

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      2. Io stessa spero di poterci tornare, magari nella parte più orientale, che da quanto ho capito è molto meno “occidentalizzata”, per provare a stare più a contatto con le persone e cercare di capire un po’ di più di questa splendida isola.

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  2. Il codice dei tassisti cubani tra clacson e abbaglianti mi ha fatto morire, però ogni tanto pure a Roma si strombazza per sottolineare la bellezza delle ragazze, magari abbinata a un finissimo, ma efficace “Aaaabbonaaa” 😂😂😂Marghe mi hai messo una curiosità di saperne di più che non ti so spiegare perché io, Cuba, non l’ho manco mai considerata come meta. Sarà che mi sono lasciata impressionare da chi me l’ha descritta come pericolosa? O dal fatto che i turisti vengano un po’ trattati come portafogli ambulanti? Boh… Spero di trovare qualche risposta nei tuoi prossimi, da me attesissimi, post (così, tanto per non farti venire ansia… Ahahah)

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    1. Ahahah e allora è proprio vero, tutto il mondo è paese… a Firenze invece ti sorpassano da tutte le parti e spesso ti mandando a quel paese, ma molti commenti non mi sembra ne facciano. Io non l’ho trovata pericolosa, anzi “purtroppo” non lo è, e dico purtroppo perchè di fatto te sei una banconota vivente e non si possono minimamente permettere il lusso di rischiare che ti succeda qualcosa. Per uno che non c’è mai stato partire dall’Avana, anche se quasi inevitabile, non è proprio il massimo perchè il loro provare a fregarti in tutti i modi possibili ed immaginabili ti porta ad essere sospettoso e prevenuto, e questa diffidenza volente o nolente te la trascini dietro sempre anche quando non ce ne sarebbe il minimo bisogno. Io ho comprato 4 libri di dissidenti e non, per cercare di capire un po’ di più quest’isola, che credimi paesaggisticamente parlando è a dir poco strepitosa.

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  3. Ecco dov’eri finita! Proprio qualche giorno fa ho fatto un giro sul tuo blog perché temevo di essermi persa i tuoi ultimi post, e invece tu eri dall’altra parte del mondo 😉
    A Cuba sogno di andare da una vita. Dopo la Russia (di cui purtroppo ho visto solo Mosca) è uno dei paesi che mi affascina maggiormente ovviamente per i paesaggi spettacolari ma anche per la sua storia complicata, per il carattere del suo popolo… E ora anche per le capacità di comunicazione dei tassisti 😂
    Intanto io inizio a copiarmi il vostro itinerario, che non si sa mai, e intanto aspetto gli altri post dettagliati sulle varie tappe!

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    1. Ahahah e sai che perdita, perdere i miei ultimi post ahahahah. I tassisti possono regalare delle gioie inaspettate, al nostro ho provato ad insegnare il termine “abbestia”… lui ha detto che aveva capito, ma onestamente ci credo poco ahahaha. La sua storia complicata ti segue ad ogni passo, arrivare lì è come sbarcare in una realtà parallela, riconosci i simboli come case, chiese, strade… ma ti manca tutto il resto come ad esempio le pubblicità, le insegne, i negozi…. e questo solo per citare le cose che più saltano all’occhio

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  4. Beh vi è andata bene, non avete trovato i tassisti che si fanno il segno della croce passando tra un bus e un carretto. Questi sarebbero stati più pericolosi. Cuba l’ho visitata molti anni fa e mi ha rapito il cuore. Sogno ancora di tornarci e visitare la parte meno turistica, quella orientale, proprio per stare più a contatto con la popolazione locale.

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  5. Ahahahaha il tassista che si fa il segno della croce mentre passa tra il bus ed il carretto sarebbe stato il top del top. Ahahahah mi immagino già la scena. Si, credo che la parte orientale valga decisamente la pena e sia anche tutta un’altra Cuba rispetto a quella occidentale, ormai credo “occidentalizzata” rispetto a qualche anno fa. Però sì, ha una carica che veramente ti rapisce il cuore

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  6. Io ho praticamente fatto l’itinerario al contrario saltando Vinales però. Sono partita da Havana e poi sono andata a Varadero. Da lì ho fatto tutte tappe brevi nelle case particular: Remedios (per fare l’escursione a Cayo Santa MAria), Trinidad, Cienfuegos, Playa Larga e poi Havana per la partenza. Spero di tornare molto presto e riuscire a vedere la parte estrema del sud e l’ovest che mi manca. Non mi aspettavo molto da questo viaggio a dire il vero, però poi sono tornata fortemente toccata da un popolo che pur non avendo nulla è a mio parere più ricco di quanto si pensi. Non dimenticherò mai i sorrisi della gente e la loro grandissima ospitalità!

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    1. Anche io spero di poter vedere la parte sud perchè credo sia molto più autentico della cuba ovest. Il centro di Vinales è una delle cose più turistiche che abbia visto, forse – decisamente – troppo, però la valle con i mogotes è qualcosa che lascia senza fiato. Ti ringrazio per essere passata

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  7. No, no e no!
    Decisamente non sono pronta per Cuba…

    Credo non lo sarò mai, in realtà.

    Mi ispira tantissimo a livello naturalistico e architettonico. Non sai cosa darei per vedere l’Havana, ma non mi ritengo pronta per i cubani!

    Mi dispiace molto perchè credo sia un angolo di mondo molto bello… ma pazienza, non sarei comunque riuscita a vedere tutto, no?
    Qualcosa dovrò pure lasciare indietro… e magari un giorno, il suo fascino mi chiamerà e io sarò pronta a rispondere!

    Intanto attendo i tuoi prossimi post sull’argomento!

    Elena

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    1. A livello naturalistico ed architettonico, Cuba è superlativa; i paesaggi ti lasciano senza parola da tanta è la bellezza anche perchè abbastanza “vergine” grazie all’assenza di una industrializzazione massiccia,, come siamo abituati a vedere dalle nostre parti. Per i cubani, onestamente io ancora non ho capito… non sono riuscita ad entrare nella loro mentalità e filosofia che non possono essere solamente “noi siamo il popolo del sorriso e della salsa, tutto va male ma noi sorridiamo e balliamo”. Per quanto possibile sto cercando di “studiare” la storia e le vicissitudini che l’isola ha vissuto, in modo da cercare di comprendere e dare una risposta a tutte le domande che mi sono sorte durante il viaggio, a cui nessun cubano però, ha saputo pienamente rispondere.

      Grazie mille per essere passata, un abbraccio

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