Alla scoperta del Castello di Predjama

Ho quasi la certezza di aver trascorso la mia vita passata in sella ad un destriero, con indosso un’armatura ed una spada in mano… anche se la versione giullare di corte in effetti, sarebbe altrettanto plausibile; perchè altrimenti non si spiegherebbe questa mia passione per i castelli, i cavalli e le spade.

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In tutta coscienza , mi sento di poter escludere di aver ricoperto un qualsiasi ruolo femminile, indipendentemente dal rango, perchè proprio non riesco a vedermi nei panni della dama in attesa del suo cavaliere; a meno che la dama in questione non sia Fantaghirò, quella sciroccata che portava i sassi boomerang allacciati alla cinta e parlava con le anatre… anche se a suo discapito devo dire che si permise di rifiutare il bel tenebroso Tarabas (ero una Tarabassina io)…più sciroccata di così, proprio non saprei.

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Proprio per questo richiamo alle mie precedenti versioni, ogni volta che mi trovo in viaggio faccio sempre in modo che qualche castello o rudere, casualmente, sia sempre più o meno di strada. Quindi se mi chiedessi

Che cosa vedere in Slovenia?

Non ci metterei un secondo a risponderti il Castel Lueghi, meglio conosciuto come

Castello di Predjama.

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Sappiate che vi troverete di fronte a qualcosa di veramente unico nel suo genere, non a caso infatti, questa struttura è stata inserita nel libro del guinness dei primati proprio perchè si tratta del più grande castello di grotta di tutto il mondo!

Le prime pietre di quello che oggi è il cuore del maniero, vennero posate attorno al XII secolo circa, per poi subire costanti modifiche ed ampliamenti fino al XVI circa, quando la struttura raggiunse lo stato che possiamo vedere oggi.

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L’edificio è perfettamente incastonato in uno sperone di roccia alto 125 m circa, in corrispondenza del punto in cui il fiume Lokva si perde nell’ipogeo, per poi rispuntare in superficie nella vallata limitrofa; ed è proprio grazie all’attività di questo corso d’acqua, che nei secoli si è fatto spazio nella roccia, se oggi proprio sotto al castello esiste un intricato sistema di grotte sotterranee. Queste grotte sono visitabili solamente nel periodo estivo, dove è possibile prendere parte ad una delle tante visite guidate la cui illuminazione è demandata rigorosamente alla luce delle torce elettriche, in modo da non disturbare la grande colonia di pipistrelli che vi abitano.

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Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che nel corso degli anni il castello risultasse talmente tanto inespugnabile da apparire addirittura stregato. E non nego che vederselo spuntare improvvisamente da dietro le case, come fosse sospeso nel nulla o al massimo appena appoggiato alla costone di roccia che è alle sue spalle, in una giornata grigia e nevosa, un certo effetto lo fa.

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Ma niente a confronto di quello che ci aspetta non appena si varca il ponte levatoio all’ingresso; bastano pochi passi, per capire immediatamente che questo è diverso da qualsiasi altro castello abbiate mai visto (almeno nel mio caso è stato così)

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La roccia è parte integrante del castello ed il castello è parte integrante della roccia, non si capisce più dove inizi l’uno e dove finisca l’altro.

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Il punto esatto in cui il Castello e la roccia si uniscono

Più che la visita andava avanti e più mi accorgevo che l’idea che mi ero fatta vedendo la costruzione da fuori, era quanto di più sbagliato potesse esistere. Dove credevo non ci fosse niente, c’era una torretta; dove pensavo che fosse chiuso, c’era un terrazzo; le stanze in cui immaginavo ci fossero 4 pareti normali, in realtà nascondevano passaggi segreti. Insomma, da fuori è un conto, ma dentro è veramente tutt’altro.

Ma è stato quell’immenso ambiente nascosto dietro allo sperone di roccia a farmi capire che in questo castello non è assolutamente niente come appare,  e che a livello ingegneristico niente è lasciato al caso; ogni scelta costruttiva è stata fatta perchè di estrema utilità in termini di sicurezza che di sopravvivenza. Non a caso infatti, in questa grande cavità sono stati ritrovati resti di pseudo-cucine a dimostrazione del fatto che la popolazione locale probabilmente vi si è più volte rifugiata nel corso degli anni .

Avete presente gli sfarzi, le comodità (per l’epoca), l’abbondanza delle decorazioni e la leziosità dei dettagli? Scordateveli! Come dice l’audioguida, questa era una roccaforte ideata, progettata e realizzata al solo scopo difensivo a discapito di tutto il resto; e per tutto il resto s’intende in primo luogo il calore.

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Tanto per darvi un’idea della situazione: c’era una sola stanza riscaldata; dal momento che non si poteva certo avere la perfetta sigillatura tra roccia e murature, molte zone del castello erano a cielo aperto, quindi il party-spiffero era all’ordine del giorno;

i vetri, questi sconosciuti, nei giorni in cui il freddo ed il vento si facevano insopportabili, venivano applicate delle pelli di animali sulle aperture delle “finestre” in modo da avere giusto un minimo riparo dalle intemperie, con buona pace dell’illuminazione demandata alle sole candele/torce.

Uno dei “locali” che mi hanno più sconvolto è la prigione o sala delle torture; se razionalmente pensiamo alle condizioni in cui dovevano vivere i detenuti c’è da sentirsi male: il buio, il freddo, il carceriere ad infierire, le catene, l’umido che non regala ma tregua ed il costante rumore dell’acqua sotto forma di infiltrazioni e poggia, in perfetto stile tortura cinese; oltre ovviamente, a tutta la vasta gamma dei suoni sinistri provenienti da ogni angolo della struttura.

Ma la cosa più atroce è che questo buco degli orrori si trovava proprio di fronte alla sala in cui si amministrava la giustizia e sotto ai locali adibiti al prete; come avranno fatto a non impazzire di fronte alle urla di questi poveri cristi lo sanno solamente loro.

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L’ingresso alla prigione – sala delle torture

Sulla magnificenza ingegneristica di quest’opera non c’è assolutamente niente da dire, è un capolavoro punto e basta; sulla sua capacità di evocare ogni tipo di suggestione invece, ne potremmo parlare per giorni interi: passaggi segreti, locali nascosti, sala delle torture, carcerati e carcerieri, il ponte levatoio, la sensazione che ci sia sempre qualcuno pronto ad osservarti o a seguirti, rendono questo posto ancora più vivo di quanto naturalmente non lo sia, grazie alla sua fusione con l’ambiente circostante.

E poi un po’ come succede a Bastian nella Storia Infinita, più l’audioguida racconta le gesta del più famoso inquilino del castello, e più che ti ritrovi sempre più immedesimata nella sua storia. Ho avuto il petto gonfio di orgoglio quando, in tutti i modi possibili ed immaginabili, difese la memoria dell’amico morto decapitato per mano dell’Imperatore d’Austria  (ora…l’omicidio è un po’ eccessiva come cosa, però il concetto di base resta comunque nobile… ammesso che sia un amico per cui ne valga la pena); ho “sofferto” per l’assedio che derivò a causa delle sue azioni in difesa dell’amico; gioito per i suoi piccoli successi quotidiani; riso di gusto quando si prendeva gioco del nemico, inducendolo addirittura a credere di trovarsi di fronte ad un castello stregato; ho avuto il voltastomaco per la fine cui è andato incontro a causa del tradimento di un suo paggio; sono andata rendere omaggio all’uomo che fu, di fronte al tiglio piantato dalla sua fidanzata nel punto della sua sepoltura (in realtà ci avevo parcheggiato di fronte, ma almeno per una volta ho voluto far finta di essere romantica).

Insomma,per quell’ora e mezza, vagando in quel maniero e scrutando il panorama circostante, mi sono decisamente sentita Erasmo.

Come raggiungere il Castello di Predjama:

Il Castello di Predjama si trova nell’omonimo paese, a soli 9 km dalle grotte di Postumia; nel periodo di alta stagione è perfino previsto un servizio di navetta tra queste due meraviglie, altrimenti il sito è tranquillamente raggiungibile con mezzi propri ed il parcheggio è gratuito.

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Visita al Castello di Predjama:

Noi avevamo prenotato la visita delle Grotte di Postumia alle ore 12, così vedendo la vicinanza dei luoghi e leggendo che per il Castello il tempo indicativo è di circa 60 minuti, ce la siamo presa un po’ comoda…. ecco abbiamo rischiato di non arrivare in tempo e perdere così il nostro posto sul trenino che ti porta alla scoperta delle grotte.

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Avremmo certamente potuto fare più in fretta, ed il freddo ibernante era decisamente un buon incentivo a farlo, ma la storia di Erasmo ci ha veramente rapite e quel Castello era così affascinate, che non ci siamo volute perdere nemmeno un angolino o una parola sul racconto del nobile Cavaliere.

Biglietti:

A Postumia ci sono numerosissime cose da vedere ed attrazioni da poter fare, quindi sarebbe un vero peccato il limitarsi solo ad una. Facendo un biglietto combinato, è possibile risparmia un po’ sui costi delle singole attività:

  • Solo Castello €13,80;
  • Solo Grotte €25,80;
  • Grotte + Castello di Predjama €35,70;
  • Grotte di Postumia + Grotte del Proteo – Il Vivaio + EXPO Grotte di Postumia carso €37,90;
  • Grotte di Postumia + Castello di Predjama + Grotta del Proteo – il vivaio + EXPO Grotte Carso €41,90.

 

 

Sito Ufficiale delle Grotte di Postumia: 

Questo è il sito ufficiale delle Grotte, qui potrete trovare molte più info sugli orari, costi, visite, prenotazioni, tempistiche, ecc ecc; insomma qui c’è tutto il necessario per programmare la visita nel miglior modo possibile.

 

*Post scritto in collaborazione con le Grotte di Postumia

 


14 risposte a "Alla scoperta del Castello di Predjama"

  1. Quando penso al castello di Dracula mi immagino un posto del genere invece del “vero” castello vampiresco in Romania che – almeno a giudicare dalle foto – di vampiresco ha ben poco. Qui sarà l’aspetto del castello dall’aria ostile, e forse anche la sala delle torture, ma tutto mi ricorda il buon vecchio Vlad.
    Comunque tornado alle storie di cavalieri: ma la prima foto che hai messo è del cartone di Zaffiro???

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    1. Eh si…questo posto ha veramente molto di ostile… Poi te l’ho detto da fuori è un conto, da dentro completamente un’altro; nei giorni di nebbia deve avere veramente un’aria spettrale da farti ghiacciare il sangue nelle vene. No, la prima foto è del cartone La spada di King Arthur, che andava in onda taaanti anni fa su italia 1.

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  2. Ad un certo punto mi sono sentita evocare hahaha! Marghe in questo post hai citato un tripudio di ricordi d’infanzia, ci mancano solo Mark Lenders e la principessa Zaffiro e ci sono tutti i miei eroi 😛
    Caspita sai che è la prima volta che vedo questo castello così da vicino in un post? Si, avevo visto foto degli esterni ma l’interno no! Non avrei mai immaginato che fosse così suggestivo e “diverso”. Anche la sua storia lo rende terribilmente interessante. I #raccontidel31ottobre a tre? Pensiero stupendo 😂
    Insomma com’è andata a finire, l’hai sconfitto il NULLAH? 😀 😀 😀

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    1. Ahahahaha l’evocazione è troppo la nuova frontiera del post! Ma sai che questo posto mi aveva talmente tanto presa che ho quasi pensato di bucare la visita alle Grotte per rimanere ancora un po’ con lo spirito di Erasmo… poi mi hanno trascinata via per un orecchio XD.
      Mah senti, il nullah non lo so se l’abbiamo sconfitto, ma la sfigah sta vincendo…l’altra sera la macchina si è rotta nuovamente … glom!

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  3. È vero quando dici che questo castello sembra diverso da tutti gli altri. Intanto non mi era mai capitato di vederne uno fatto di pietra, su pietra.. i confini tra roccia e castello devono farsi difficili da distinguere.. Anche io ne sarei rimasta affascinata, immaginandolo sotto la neve e la nebbia..😍 PS: io comunque ero del team Romualdo😉

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    1. No il punto in cui castello e pietra si uniscono fa impressione, da una parte c’è una parete vera, intonacata ed imbiancata, dall’altra invece c’è la pietra nuda, con l’umidità la borraccina e l’acqua che gocciola dall’alto…spettacolare.
      AHahha ma sai il tizio dove ho fatto il tirocinio di chiamava Romualdo? Per le mie amiche, io sono diventata immediatamente Fantaghirò.

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  4. La Slovenia è uno dei pochi paesi in Europa che ancora mi manca. Ho tante destinazioni lì che mi attirano un sacco, direi che il Castello di Predjama è appena entrato a pieno titolo nella lista! Mi ricorda un po’ il Monastero di Ostrog in Montenegro, anche lui incassato nella montagna. Davvero suggestivo! 🙂

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    1. Anche io non ero mai stata in Slovenia, conoscevo pochissimo di questo paese ed il Castello mi era noto solo grazie alle foto su internet, ma giuro che me ne sono innamorata! Non sono mai andata in Montenegro, ma credo che sicuramente rimarrei folgorata da quel Monastero.

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  5. Avevo in programma di visitare questo castello quando sono stata in Slovenia l’anno scorso ma alla fine è saltato. È davvero impressionante il suo essere un tutt’uno con la roccia, capisco benissimo le suggestioni che può suscitare e mi sento di tifare per Erasmo! 😊

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